Il Padiglione del Giappone denominato "Diversità armoniosa", progetto dell'Architetto Atsushi Kitagawara, è la sintesi di una sinergia tra saperi antichi e tecnologia moderna: si tratta di un edificio in grado di restituire una sensazione di benessere a chi lo visita soprattutto grazie all’aria che penetra dalla struttura a griglia tridimensionale, una similitudine con il respiro naturale in linea con il principio di “edificio vivente” a cui si ispira. Inoltre, di notte, il padiglione si illumina come se fosse un’enorme lanterna giapponese (altro simbolo tradizionale) emanando all’esterno una luce morbida e soffusa e regalando una suggestione scenografica di sicuro impatto. Il padiglione è strutturato secondo uno sviluppo in lunghezza con ampio ingresso che richiama la struttura tipica delle case tradizionali di Kyoto. L'edificio è un concentrato di diversità che coinvolge i cinque sensi, incarna il sincretismo e la ricchezza culturale di questo Paese in una fusione di tradizione e modernità, rispetto per l’ambiente e perfezione estetica. Il legno e il bambù della struttura, sono materiali scelti anche come metafora di foresta e di “saggezza della Natura” (tema dell’Expo 2005 di Aichi).
Il passaggio di aria dell'"edificio vivente" e la sua trasformazione notturna in lanterna, sono resi possibili grazie ai 4170 metri quadrati della facciata esterna, realizzata con una griglia tridimensionale in legno secondo il sistema costruttivo tradizionale giapponese basato sul "metodo di tensione compressiva": la struttura è costituita da 20000 pezzi di legno di larice e bambù tagliati con precisione e posati con incastri privi di chiodi, metodo completamente ecosostenibile che fa sì che la struttura sia in grado di resistere ai terremoti assecondando l’ambiente circostante e le sue sollecitazioni.
Il padiglione è la sintesi fra estetica e tecnica, in perfetta sintonia con la natura.
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