Un cliente fa presente di essere proprietario di un fabbricato urbano, ad uso civile abitazione e
servizi, sul quale vorrebbe effettuare lavori di ristrutturazione edilizia di demolizione e ricostruzione con
volumetria aumentata del 20% rispetto alla situazione antecedente, poiché tale possibilità è prevista
dal regolamento urbanistico del comune dove è situato l’immobile e dalle vigenti disposizioni nazionali
e regionali.
Il committente precisa che l'aumento volumetrico non modificherà le caratteristiche fondamentali
dell'intervento, tanto che verrà presentata una Scia e non una licenza di costruzione. L’Agenzia delle Entrate specifica che può costituire esercizio di impresa il compimento di una serie coordinata di atti
economici, sia pure attraverso un'unica operazione economica, come avviene nel caso di costruzione
di edifici da destinare all'abitazione. Nel caso in esame la realizzazione a seguito dei lavori di 5
appartamenti, 8 garage e 3 posti auto, configura un comportamento logicamente e cronologicamente precedente l'atto di cessione e strumentale rispetto all'incremento di valore, tale che evidenzia l'intento
di realizzare un “arricchimento”. In pratica, l'attività svolta dall'istante deve considerarsi imprenditoriale
dal momento che l'intervento sul complesso immobiliare risulta finalizzato non al proprio uso o a quello
della propria famiglia, ma alla realizzazione e successiva vendita delle unità immobiliari, garage e
posti auto a terzi, avvalendosi di un'organizzazione produttiva idonea, svolta nel tempo. Quindi,
conclude l’Agenzia, il reddito generato dalla vendita delle unità immobiliari va considerato imponibile
come reddito rientrante nella categoria dei redditi di impresa.
Fonti:
- Agenzia delle Entrate, risposta a interpello n° 426 del 24/10/2019
- Agenzia delle Entrate, risposta a interpello n° 426 del 24/10/2019
- Circolare mese di Novembre
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il tuo commento! Thanks for your comment!